Per la nostra rubrica “Risponde l’esperta”, parliamo oggi con la Dott.sa Laura Pirotta di un argomento delicato, ma sempre attuale: la cellulite in adolescenza.
La cellulite, purtroppo, è la nemica numero uno delle donne già a partire dall’adolescenza.
La pelle a buccia d’arancia, infatti, colpisce zone del corpo che già di per sè sono in una fase delicata di cambiamento in una donna in età puberale: come ventre, cosce, glutei, gambe e braccia.
Nell’intervista che stai per leggere approfondiremo il tema della cellulite sulle adolescenti dal punto di vista psicologico ed emotivo.
Chi è mamma di un adolescente, o l’adolescente stessa, sa bene quanto la percezione del proprio corpo a quest’età sia importante e quanto sia un argomento spinoso.
È una fase della vita in cui da un giorno all’altro non si riconosce più il proprio aspetto; il corpo subisce importanti cambiamenti e, spesso, il diventare donna provoca una forte difficoltà emotiva.
Un minimo di cellulite è fisiologica per qualsiasi donna, anche in giovane età. Per cellulite si intende una degenerazione della massa grassa, che può essere riscontrata anche in soggetti normopeso ed è causata da alterazioni della microcircolazione sanguigna e squilibri ormonali dell’età puberale. Approfondendo la tematica, ho però compreso che questo inestetismo può avere anche cause di origine somatica, ovvero una manifestazione esteriore di un disagio psicologico.
Dottoressa Pirotta, in adolescenza si può parlare di inestetismo della cellulite quale somatizzazione corporea causata dai cambiamenti importanti che si riscontrano a quest’età?
In adolescenza assistiamo a innumerevoli modifiche fisiche e psichiche. Questi cambiamenti, in special modo quelli ormonali, si possono tradurre in problemi fisici vari come cellulite e acne, che sicuramente causano un disagio più o meno forte nell’adolescente che si è appena affacciato al mondo delle relazioni al di fuori della propria famiglia e si confronta con altri coetanei e con i canoni di bellezza della società.
Dottoressa, nell’era dei social network le ragazze sono “bombardate” costantemente da ideali di perfezione come, ad esempio, fashion blogger, modelle, giovani star del cinema o della musica. Quanto può essere pericoloso per un’adolescente volersi immedesimare in questi “influencers”?
In realtà da sempre ci confrontiamo con canoni di bellezza e perfezione molto alti veicolati da cinema, televisione e altri mezzi di comunicazione. Se prima si chiamava Marilyn Monroe adesso si chiama Chiara Ferragni. Un’adolescente si confronta inevitabilmente con i canoni che vengono proposti dai mass media e questo, da un lato, è un bene perché gli consente di inserirsi nella società, adattarsi e sentirsi parte di essa. Dall’altro lato, può diventare pericoloso quando l’adattamento alla società diventa omologazione e perdita di autenticità.
È corretto non sottovalutare il disagio psicologico causato da cellulite ed inestetismi a quest’età?
Ogni donna, prima di diventare mamma, è stata un’adolescente con mille speranze per il futuro accompagnate anche da altrettanti complessi e paure che coinvolgono anche il proprio aspetto fisico, compresa cellulite e ritenzione idrica. Chi più della mamma può comprendere questa fase e aiutare una figlia a superarla senza, però, ingigantire il problema. Se vostra figlia vi ruba le creme anticellulite, comprategliene una tutta per sé anche se, in cuor vostro, pensate che non ne abbia alcun bisogno. Se indossa i vostri indumenti snellenti, cercate di capire cosa la spinge a farlo ed eventualmente assecondate il suo desiderio. In questo modo vostra figlia vi sentirà dalla sua parte, complici in una fase molto delicata dove ci vuole poco per far vacillare la sua autostima.
Come imparare, quindi, ad accettare il proprio corpo e i cambiamenti psicofisici che accompagneranno i successivi anni di un’adolescente?
Accettare il proprio corpo in una società come la nostra non è per nulla facile. Basti pensare al boom degli interventi di chirurgia estetica per ritoccare difetti fisici anche impercettibili ad occhi esterni. Diversi sono i disturbi mentali che mostrano questa difficoltà ad accettare il proprio corpo e, dietro un disturbo apparentemente solo fisico, si cela spesso un disagio psichico molto profondo. Dall’anoressia alla bulimia fino ad arrivare al dismorfismo corporeo, un disturbo caratterizzato da preoccupazione per uno o più difetti o imperfezioni percepiti nell’aspetto fisico, che non sono osservabili o appaiono agli altri in modo lieve. Questo porta le persone con questo disturbo a sottoporsi a numerosi interventi di chirurgia estetica, oltre che altri trattamenti estetici e sedute di palestra molto intense, per minimizzare i difetti fisici percepiti e apparire perfetti. Nel mondo dello spettacolo vediamo molte persone con questo disturbo ma, ahimè, le vediamo sempre di più anche nella vita quotidiana. Imparare ad accettare il proprio corpo è un’impresa ardua nella nostra società, un percorso di consapevolezza e accettazione che può essere supportato dai genitori, innanzitutto essendo un esempio per i propri figli, e mostrando che non esiste solo l’apparenza ma anche la sostanza.
Laura, lei è mamma di due splendide bimbe che, tra qualche anno, saranno delle giovani donne. Che consiglio si sente di dare a chi sta affrontando l’adolescenza, sia da mamma sia da figlia?
Ah l’adolescenza, periodo terribile! Io da figlia non lo ricordo molto bene, è stato un periodo turbolento, pieno di mille sensazioni, emozioni e comportamenti contrastanti. Ricordo ancora quando mia mamma mi diceva: “L’adolescenza è il periodo più brutto ma presto passa!”. E in effetti è passato ed è arrivato il periodo più bello, quello dell’università. Il consiglio che voglio dare alle mamme di figli adolescenti, e a me stessa per il futuro, è quello di ricordarci di come eravamo noi in adolescenza e cercare di comprendere i nostri figli e supportarli in questo periodo usando dolcezza ed empatia da un lato, e regole coerenti e precise dall’altro. L’adolescenza è un periodo delicato ma può dare buoni frutti se si forniscono ai nostri figli radici solide ben piantate in terra e, allo stesso tempo, le ali per volare liberi verso la propria vita.
Grazie alla Dottoressa Laura Pirotta per aver approfondito una tematica che, troppo spesso, viene sottovalutata e che, se non affrontata, può avere ripercussioni importanti sull’autostima femminile.
(clicca qui per leggere la precedente intervista dedicata alle neo mamme “Tornare in forma dopo il parto”)
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